lunedì 29 ottobre 2012

AVVENIMENTI E PERSONAGGI

In questo post vi presento alcuni avvenimenti importanti e personaggi famosi.
Premesso che quando succedono degli avvenimenti importanti ed eclatanti, di qualunque genere e di qualunque tipo, nella società italiana o  mondiale, che hanno impressionato la gente e che  ne ha fatto argomento di discussione, uno stilista del popolo, ha creato un bottone con la simbologia di quell’avvenimento, che diventa una pietra miliare della nostra storia e testimone di quell’ evento. 
IL TELEFONO all’inizio del secolo.
Nel 1919 è iniziata l’era del telefono a disco in Italia. Cosa vuol dire? Sin da quella data era possibile telefonare da casa a casa senza passare attraverso il centralino “ signorina, per favore, mi dia il numero ecc…….”. Cosa molto poco simpatica dover dire ad altri con chi si vuole parlare, la conversazione poteva anche essere ascoltata dalla stesa signorina.
Fatto clamoroso, che si potesse parlare direttamente e privatamente fra due persone senza nessun intermediario. Ecco un  bottone, in metallo e corozo, con la simbologia delle due cornette contrapposte degli anni 1920
Pensate che per telefonare dalla propria casa in tutta Italia si è dovuto aspettare fino agli anni 1960, quando la SIP, il gestore di allora della telefonia, ha collegato tutte le regioni italiani.
Ecco che appare negli anni 1920 un bottone, (nel riquadro), in metallo e corozo con le due cornette contrapposte, il simbolo dei due telefoni collegati.
Al centro del quadro un bottone in lega metallica, anni 1920, delle divise degli impiegati della STIPEL, (Società Telefonica Italiana Piemonte e Lombardia ), la sigla è impressa sul bottone. La STIPEL  è una delle quattro società che operavano in quel periodo alla telefonia italiana. In Emilia-Romagna,  Marche e  Umbria vi era la TIMO, (Telefoni Italia Medio Orientale)
E’ stata la STIPEL che ha realizzato la prima linea diretta di un km collegando il comune di Milano con i Pompieri. Era la linea più utile del momento.
Sempre la STIPEL  nel 1923 ha inaugurato la prima grande ragnatela telefonica, che poi ha imbrigliata tutta l’Italia, collegando Milano ai Laghi con una linea di 35 km. Su questa linea potevano chiamarsi direttamente solo i numeri che andavano dal 15.000 al 15.999, compresi. Solo fra questi 1.000 numeri il collegamento era diretto, per tutti gli altri numeri bisognava sempre passare attraverso il centralino.
Poi le quattro società si sono fuse ed hanno creato la SIP, che oggi ha il nome di TELECOM.
LA  FAMOSA  BISMARCK
Questa nave è la protagonista di quattro storie: di guerra, di umanità, di amore e di tenerezza
La Guerra
Nell’agosto del 1940, la Germania fa entrare in servizio la famosa corazzata Bismarck. Questa corazzata era stata costruita in maniera molto moderna ed  all’avanguardia nella tecnologia, tutta saldata, mentre le navi avversarie avevano i bulloni con la sovrapposizione dei pannelli.   
Prendete il peso dei bulloni e la sovrapposizione dei pannelli e tramutateli in armi sull’altra corazzata: risulta più leggera, più veloce e con una potenza di fuoco tre volte superiore agli avversari.
Dopo tre giorni di navigazione ha il battesimo del fuoco e  con una bordata affonda il fiore all’occhiello della marina inglese, il cacciatorpediniere Hood.
La bordata della Bismarkc ha colpito il fumaiolo della Hood e la nave inglese è esplosa. Su questa  nave vi erano 2400 marinai di cui solo tre si sono salvati.  
Grande soddisfazione di Hitler che aveva messo in campo una nave che gli poteva far vincere la guerra dei mari, ma grande costernazione degli inglesi perché si sono trovati scoperti in Atlantico. Il governo inglese ha messo un grosso premio per l’equipaggio che affondava la Bismarck, che è stata individuata nel  maggio del 1941 nel canale di Danimarca. Nella battaglia due colpi fortunati, un siluro ha colpito le eliche e una bordata ha messo in difficoltà la plancia di comando, hanno reso ingovernabile ed indifendibile la nave perché ha iniziato a girare su se stessa e non poteva utilizzare la sua potenza di fuoco, quindi facile bersaglio, è stata affondata.
Su questa nave, purtroppo vi erano 2.200 mariani di cui 2.000 spariti nel mare con la Bismarck.
L’umanità
I 200 superstiti sono stati presi a bordo della nave affondatrice.
Fra questi vi era un capitano medico, che, una volta salito sulla nave, ha visto una  grande quantità di marinai feriti da curare, la sua etica professionale lo ha portato a togliersi la giacca, a infilarsi un camice collaborando con i medici inglesi. Bel gesto di umanità e di solidarietà. A quel punto sulla nave vi erano solo medici e malati:  la guerra  …… !!
Alla fine il medico tedesco va a prendere la sua giacca e vede che i bottoni erano stati presi dai marinai inglesi come trofeo di guerra, non tanto perché i bottoni,  del 1940, erano placati in oro, ma era la prova che loro avevano affondato la Bismarck.  Il comandante della nave inglese informato si è arrabbiato e ha messo un cartello con scritto  "Se entro questa sera tutti i bottoni del medico tedesco non sono nella sottostante scatola, saranno aboliti tutti i premi per aver affondato la Bismarck, ma anche tutte le licenze a tempo indeterminato. Quello che avete fatto non è degno di un marinaio della Corona Inglese." Alla sera i bottoni potevano essere ricuciti sulla giacca del medico tedesco.
La storia d’ amore
Il bottone è stato donato da una sig. ra Corbelli Norberta, Cervia Ra,  che aveva una zia a Genova nel tempo di guerra e che stava assieme ad un marinaio tedesco dal 1943 al 1945. Quando il marinaio è partito per svolgere il suo dovere, gli ha lasciato come pegno del loro amore quel bottone. Del marinaio non si è saputo più nulla e quando la zia è morta, nella scatola dei gioielli la nipote ha trovato il bottone che poi lo ha portato al museo. Pensare al bottone nella scatola dei gioielli viene da pensare quante volte la zia, ha aperto la scatola e lo ha preso in mano ed è andata alla finestra a vedere se il suo amore ritornava. La vita va vissuta d’ amore.
La storia di tenerezza
Dopo la visita al Museo di una classe terza delle elementari Pascucci di Santarcangelo, a cui ho raccontato la  storia della Bismarck, un ragazzino con block notes e biro, è tornato al Museo, doveva fare, per i compiti delle vacanze pasquali, la verifica della visita al Museo, ma si era dimenticato alcuni particolare della storia del bottone del dottore.
Se gliela raccontavo facevo contento lui, la mamma e la maestra. 
Rimini 1987 congresso del Partito Socialista Italiano
Bettino Craxi, (Milano, 24 febbraio 1934 – Hammamet, 19 gennaio 2000), convoca il 44° mo congresso del Partito Socialista Italiano a Rimini dal 31/03 al 05/04/1987.
In quel Congresso Craxi, (primo presidente socialista del Consiglio dei Ministri dal 04/08/83 al 17/04/1987), cambia il simbolo del partito.  Al posto del  libro, falce, martello e sole, presenta il garofano.   Nel congresso vi erano più di cento delegazioni straniere e Craxi ha fatto fare le divise per le hostess a Trussardi: giacca e gonna blu, camicia bianca con bottoni in ottone smaltato a più colori.
La giacca aveva quattro bottoni, costosissimi smaltati a più colori con il garofano, il nuovo simbolo del partito. Alla fine del congresso Trussardi ha ritirato tutto, non ha lasciato i vestiti alle hostess, costavano più della settimana di paga .
Una hostess, forse aveva fatto i conti, dopo pochi giorni, viene in negozio con la giacca a cambiare i bottoni,  lei non voleva andare in giro con quelli del PSI. Abbiamo fatto cambio.
Tre sono nel quadro con l’immagine di Craxi e del vecchio simbolo con cenni storici sul PSI e su Craxi.
Il quarto è stato donato al sig. Romano Goni, Lemignano Pr, titolare del Bottonificio Miban, (Vicofertile - PR), grande collezionista, a livello mondiale, di bottoni, a cui rivolgo un ringraziamento per avermi sempre aiutato e sostenuto sia con consigli ma anche con reperti molto, ma molto importanti, come il bottone disegnato da Pablo Picasso per Coco Chanel negli anni 19200
1° bottone in metallo placato oro del 1800
Maria Luisa  d’Asburgo-Lorena, Austria. Imperatrice dei francesi poi duchessa di Parma, Piacenza  e Guastalla. Seconda  moglie di Napoleone Bonaparte.
Napoleone aveva lasciato la moglie Giuseppina, sposata nel 1804, perché non gli aveva dato l’erede maschio. Sposa Maria Luisa, (Vienna 1791–1847), nel 1810, per ragioni politiche, Napoleone, a cui diede, l anno successivo, l’atteso erede.
All’abdicazione del marito del regno di Francia, ritornò presso il padre e dopo la partenza di Napoleone per S. Elena, interruppe ogni corrispondenza con lui, cambiando anche il suo nome da Maria Luisa a Maria Luigia. Ricevuto nel 1814 la reggenza del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, che resse con moderazione fino alla morte, sposò in seconde nozze il Conte di Neipperg e in terze nozze il conte Bombelles.
2* bottone argento e ottone 3° metallo placato in oro, 1800.
Rappresenta l’Ayglon il figlio di Maria Luisa e di Napoleone Bonaparte, sopranominato l’aquilotto.
Il bottone è quasi sempre circoscritto in un’aquila stilizzata.
Il figlio di Napoleone e di Maria Luisa era stato proclamato  Re di Roma alla nascita, ma si dice morto di tisi a 20 anni. C’è chi dice che sia stato ucciso.
L’Ayglon un bottone molto apprezzato dai collezionisti, sia per il suo apparire raffinato, sia per le vicende e il personaggio che rappresenta.
L’Ayglon è una tragedia storica in sei atti, scritta da Edmond Rostand, che narra la sfortunata  e triste esistenza del figlio di Napoleone e di Maria Luisa.
Il dramma fu presentato per la prima volta a Parigi nel 1900 da Sarah Bernhardt.
Dopo il grande successo fu presentato  a Londra e a New York

3 commenti:

  1. Anche pegno d'amore. Dolcissimo aneddoto.

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  2. Grazie Sandra, sei sempre fra le prime che legge i post, con giudizi ad hoc.
    La Claudia ha inserito anche la sezione EVENTI dove mettiamo l' attività del Museo. Un carissimo saluto
    Giorgio

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