giovedì 30 ottobre 2014

BOTTONI CURIOSI E ORIGINALI

Con questo post voglio far vedere che i bottoni possono essere fatti o assemblati in tanti modi diversi, ma anche i soggetti sono veramente strani. Ci sta di tutto.
Bottone anni 1920-30 in galalite su metallo assemblato al rovescio con due viti. Il design del bottone è veramente bello e originale. 
Bottone anni 1920-30 in metallo e galalite assemblato da un bullone dove al dado è stato saldato l’anello per cucirlo. Anche in questo caso la fantasia e la manualità non manca.
Bottone anni 1930 – 40 in corozo con metallo. Questo bottone rappresenta una mina da mare. Nel 1936 in Spagna vi era la guerra civile e lampi di instabilità fra nazioni. 
Sempre un bottone degli anni 1930 – ’40. La mina da mare nel bottone è  disegnata da vari stilisti. Penso che il problema sia stato sentito dalla popolazione. Queste mine venivano alloggiate di fronte ai porti per non fare entrare le navi nemiche e potevano essere pericolose anche per le imbarcazioni civili. 
Qui siamo negli anni 1960 con un bottone in stagno con la figura del nuovo ballo che ha conquistato il mondo. Da Wikipedia: il rock en roll. (spesso scritto anche con la grafia rock & roll o rock 'n' roll) è un genere della popular music nato negli Stati Uniti tra la fine degli anni quaranta e l'inizio degli anni cinquanta, originato dal blues, dal bluegrass, dal country, dall'R&B, dal jazz, dal gospel e, in misura minore, dal folk. Attorno alla metà degli anni sessanta, il rock and roll si evolse in quello stile più generico e internazionale chiamato "musica rock", sebbene abbia continuato a essere definito spesso con il nome di rock and roll. Non poteva mancare il bottone. 
Questo bottone, con la scritta sul retro Paris, è francese, anni 1930-’40 ? è veramente curioso ed eccezionale. La butto lì d’istinto: l’albero della vita? , il serpente,  la mela e rami di ….. alloro ? Non lo so, mi è venuto in mente il Paradiso Terrestre con il serpente che prende la mela per Eva. Vi sarei grato: chi ha una sua opinione la scriva, la curiosità è tanta. Il dibattito è aperto 
Anni 1920 – ’30 il cane in corozo ( frutto di una palma tropicale dell’Ecuador, il seme è uguale all’avorio vegetale, è pitturato a mano. L’osso del 1980 è in poliestere. Quel povero cane ha dovuto aspettare una sessantina d’ anni prima di sfamarsi.  
Carlo Hada, Nepal, nella prima parte del 2014 è venuto al Museo con la moglie. Mi ha promesso i bottoni del Nepal. I giorni scorsi Isabella Clementi me li ha consegnati. Dovrebbero essere del periodo quando ancora il Nepal era uno stato governato dal Re. Aspetto le informazioni da Carlo Hada. 
Questo bottone è stato comperato su una chiatta in Tibet trenta anni fa, dal Prof. Elio Marini dell’Università della Moda di Rimini.  Il disegno dovrebbe rappresentare il cuscino di Budda. Il Prof. Marini è stato il primo che ha portato il Museo del Bottone alla Università. Una riconoscenza particolare ed un grande grazie di cuore.

I bottoni delle Guardie Svizzere del Papa sono fatti con il torchietto ricoperti con la stoffa di un colore della divisa. Il disegno è fatto a mano con l’ago.
Da Wikipedia. Il 22 gennaio 1506, un gruppo di 150 mercenari elvetici al comando del capitano Kaspar von Silenen, del Canton d'Uri, attraversando porta del Popolo entrò per la prima volta in Vaticano per servire papa Giulio II. Già in precedenza Sisto IV aveva concluso nel 1479 un accordo con la confederazione, che prevedeva la possibilità di reclutare mercenari elvetici.

Questo post lo chiudo qui così come è. Non è al massimo anzi, spero che non faccia pena. Avrei altri bottoni da inserire, ma siccome le giornate sono ancora troppe corte per me. Potrebbe rimanere in sospeso ancora per diverso tempo ho deciso di impostarlo.
Il Museo anche nella stagione invernale è aperto dal martedì alla domenica dalle 10-12 e dalle 15-18 con ingresso e guida gratuita.

Giorgio Gallavotti – Claudia Protti

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