lunedì 19 maggio 2014

L’INCREDIBILE BOTTONE n. 1°

Anche questo post vi sembrerà molto strano. Siamo negli anni 1920 primi 1930. L’art decò e lo stile liberty imperavano in tutto il mondo. A Parigi vi era il Ministero della Moda, noi eravamo molto indietro. Dominava l’ influenza del cubismo, del futurismo e della tecnologia dopo la costruzione della Torre Eiffel a Parigi nel 1889. Vi presento tanti oggetti, molti dei quali sono invenzioni di quei tempi, tutti rifiniti a mano, ma molti anche creati tutti a mano. Sono bottoni tutti degli anni 1920 alcuni forse anche primi 1930.

Bottone in bakelite e madreperla  La scatola della cipria, per aprirla c'è la valvola a farfalla. Si alzava lo specchietto e dentro vi era il piumino per il belletto. Il bottone non si apre. Una volta vi era anche la scatola del lucido da scarpe con la valvola a farfalla. 
Il primo è l’attuale manopola del gas in bakelite. Una volta si accendeva anche la  luce e, se non mi sbaglio era in polvere di vetro. Il secondo, sempre in bakelite, è un timer industriale a più orologi.

Il primo in vetro è la classica busta della posta. Prima della busta la lettera si piegava in modo di avere una parte bianca per l’indirizzo. Il secondo in bakelite lo spremi agrumi 
Bakelite la rotativa della stampa. Da Wikipedia. La rotativa fu inventata da Richard March Hoe nel 1843, perfezionata nel 1846 e brevettata nel 1847. La macchina, ancora a caratteri mobili ed alimentata a fogli singoli, fu perfezionata da William Bullock nel 1865, che introdusse l'alimentazione a bobina; altri brevetti relativi alla rotativa si ebbero in Francia nel 1866 e nel 1872 ad opera di Auguste Hippolyte Marinoni
Bauletto da viaggio Scaldamani                                                                                                                    
Due oggetti da viaggio il primo il bauletto da viaggio in legno e ferro. Il bottone in bakelite e metallo Il secondo Lo Scaldamani in bakelite, veniva usato nei paesi nordici, in Russia quando ci si spostava con le carrozze, ed era sempre di pelliccia e veniva usato dai nobili. 
Quattro soggetti: da sinistra il primo è di ceramica, erano di tantissime forme, con vari fori differenti per la composizione dei fiori. Di ceramica perché allora, siamo sempre negli anni 1920, non c’era la spugna, per contenere l’ acqua. Il secondo è un giocattolo, in legno, molto in uso in quei tempi: la trottola che la si faceva girare con colpi di frusta, facendola passare sotto alla trottola mentre girava. Il terzo un ombrello in bachelite e metallo Non si conosce con precisione né il periodo né il luogo in cui l'ombrello fu inventato. Sin dall’ antichità fu usato per tanti motivi diversi, non per ripararsi dalla pioggia, in Cina, in India, in Giappone. Solo nell'Ottocento si è iniziato a diffondere l'uso dell'ombrello come parapioggia; occorre dire che anche oggi in molti paesi del Nord Europa l'ombrello viene considerato come un accessorio un po' stravagante e molte persone preferiscono bagnarsi piuttosto che portarne uno.
Infine il quarto una ghianda probabilmente in bakelite. 
Bottone in bakelite raffigurante le bocce del biliardo Da Wikipedia. La  leggenda vuole che Luigi XIV 1638-1715, il famosissimo Re Sole  di Francia, chiese al falegname di corte d’inventare qualcosa che gli evitasse di sporcarsi i vestiti d’inverno mentre giocava a croquet con la corte. Successivamente Maria Antonietta 1755-1793 diventò una giocatrice provetta. Le origini di un gioco, imperniato sullo scivolamento controllato di biglie sferiche su un piano liscio e orizzontale, sono da taluni individuate in giochi della remota antichità, sebbene per trovare buone rassomiglianze col gioco attuale si debba attendere il XV secolo, quando in Francia comincia a diffondersi un tipo di tavolo (derivato da quello per il gioco del Bagatelle) adatto per un gioco assai simile a quello chiamato carambola. Il gioco ebbe largo seguito anche nel continente americano, dove nacquero nel primo Novecento,
Rugby
La palla ovale del rugby si ha notizia di questo sport sin dal 1863 in Inghilterra. I bottoni sono in bachelite degli anni 1920 il periodo in cui in Italia è diventato uno sport ufficiale.

Alcuni capellini che ricordano quelli di Coco Chanel degli anni 1920, in bakelite. Forse erano usati dalle signore nobili che frequentavo l’ ipodromo per assistere alle corse dei cavalli. In quell’ epoca gli sport equestri erano di moda e facevano tendenza, molto frequentati dalla gente facoltosa che scommetteva anche tanti soldi. Tutto questo giustifica il bottone in resina  naturale e pitturato a mano del fantino sul cavallo dentro un ferro da cavallo.
Avrei tanti altri tipi di bottoni da inserire. Questo post lo chiudo qui. Il prossimo sarà dello stesso tipo con soggetti che riguardano anche gli appetiti della gente con tante torte e frutta.
Giorgio Gallavotti- Claudia Protti    

2 commenti:

  1. Veramente sorprendenti questi bottoni, aspetto di vedere i prossimi soggetti "golosi"!
    Buona settimana!
    Carmen

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    Risposte
    1. I bottoni sono pieni di sorprese. Con un bottone si scrive un romanzo. Grazie.

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