Sabato 23/02/2013 sta nevicando, il Museo naturalmente è chiuso, e cosa c’è di più bello se non dedicarsi alla propria passione? Ho pensato a voi lettori amanti dei bottoni ed ho realizzato un post, indovinate? sui .... bottoni!!
Dopo tanti post con bottoni antichi e l’ultimo realizzato con i bottoni degli anni 1980 primi 1900, in questo vi presento i bottoni che si realizzavano alla fine degli anni 1930 primi 1940 con un materiale naturale. Questi bottoni derivano tutti dal negozio Gallavotti aperto nel 1929 da mio padre e io e mio moglie lo abbiamo chiuso nel 2002, escluso il penultimo quadro con gli spartiti ed i fiori.
Questi bottoni sono un po’ rovinati perché sono stati comperati in un mercatino ed erano sciolti fra tanti altri bottoni, ma lo si può leggere molto bene.
Alla fine degli anni 1930 primi 1940, l’Italia era praticamente in guerra. Le ditte produttrici di bottoni avevano nascosto le materie prime pregiate, per conservarle in momenti migliori, non era il caso di adoperarle ed i metalli erano stati requisiti dallo stato a scopo di guerra.
Allora i bottoni erano fatti con quello che vi era attorno a casa. I famosi materiali autartici di Mussolini. I bottonifici adoperavano il legno.
E’ di quel periodo che uno stilista, per l’alta moda, Fratti ha creato bottoni con l’interno della pannocchia perché è duro e compatto, materiale adatto per lo scopo.
Uno stilista ha creato dei bottoni in legno tutti pitturati a mano. Sono tutti uguali, ma sono uno diverso dall’ altro. In questo quadro lo stilista, in più varianti di colori, ha disegnato anche le case con il fumo del camino, (seconda riga a sinistra) in tre misure diverse.
In questo invece ha disegnato dei bei grappoli d’ uva matura, sempre in tre misure e più varianti di colori.
Qui ha disegnato gli spartiti musicali ed i fiori su uno sfondo rosa (romantico?)
Se consideriamo che questo stilista ha fatto tutti i venti anni di fascismo, con tutte le problematiche della dittatura. Poteva avere un figlio in guerra, magari disperso o morto.
Quale poteva essere il pensiero e il desiderio di questo artista, che probabilmente era lo stesso desiderio di tantissima gente?
Che bello vivere in casa al calore della famiglia unita, il fumo del camino. Però se mettiamo assieme un addobbo floreale con un po’ di musica ed un bicchiere di Sangiovese, vivere in allegria ed abbondanza (l’ uva). Ma a mio avviso, forse senza tanti pensieri, perché in quel periodo di preoccupazioni ve ne erano molte.
Se però osserviamo i prati così ampi, il cielo spazioso e le nuvole libere nel cielo, questi bottoni parlano di libertà di poter dire e fare tutto quello che uno vuole. Era facile in quel periodo che arrivasse qualcuno con una faccia cattiva e ti diceva <..silenzio il nemico ti ascolta ..> ed era il minimo che ti poteva capitare
Ma l’interpretazione della simbologia non è finita qui. Questi bottoni sono stati disegnati sul tondo, lo stilista faceva prima a disegnarli su un bottone piatto. E’ possibile credere che il pensiero dell’artista, disegnando un bottone tondo come il mondo, esprime il desiderio di pace e di libertà per tutti i popoli del mondo.
I bottoni sono tanti libri aperti per chi li vuole leggere.
Come avete letto i bottoni possono essere interessanti anche se non sono fatti con materiali preziosi e anche se non sono decisamente antichi. Il mondo del bottone è molto vasto ed ha tante facce di lettura. Per scoprirle venite al Museo del Bottone in Via Della Costa 11 a Santarcangelo di Romagna. Dal martedì alla domenica 10-12 e 15-18 in orario invernale e 10-12 / 16-18,30 / 21-23,30 in orario estivo. Santarcangelo, con cordialità ed una buona accoglienza, merita come minimo una giornata del vostro tempo e sono sicuro che non vi pentirete.
Proprio un bel lavoro Giorgio. Il re dei bottoni è instancabile!
RispondiEliminaGrazie Silvio è il mio mondo quindi per me è un divertimento giocare con i bottoni a 77 anni suonati. Si dice che quando si diventa anziani si torna bambini. Quando ero bambino si giocava con i bottoni e sono tornato all' origine. Ciao Buona Giornata
Elimina