giovedì 5 aprile 2012

Cosa può mai dire un bottone? Parte 2

Seconda parte di "Cosa può mai dire un bottone?". Qui la prima: Cosa può mai dire un bottone? Parte 1.
Arrivando  alla seduzione troviamo una immensa letteratura e di aneddoti, in quanto il bottone è definito come “ …. il confine fra il mondo esteriore e quello interiore …“  Ed ecco alcuni esempi: un bottone slacciato al punto giusto può mettere in difficoltà chi è di fronte se osare o no  un approccio particolare. Una bottonatura ermetica, chiude ogni speranza e possibilità. Il slacciare il bottone: uno arriva a casa si slaccia il cappotto e lo mette sull’attaccapanni è sempre un gesto meccanico, ma se si è in due a slacciare una camicetta subentrano i rapporti interpersonali,  “ … ogni bottone slacciato è un grado di intimità raggiunto …. è il limite oltre l’immaginario .....e chiave d’accesso a segrete intimità corporee…
Nella storia del 1900 vi è  un bottone che rappresenta proprio il massimo della seduzione. Un semplice bottone anni 1920 con la simbologia  di un ventaglio, quel ventaglio che le signore Dame adoperavano sin dal 1700 anche per farsi vento ma con un linguaggio di alfabeto Morse del ventaglio stesso, avvisavano l’ amante quando e dove si dovevano incontrare.
Qui siamo entrati nella simbologia. La simbologia deriva da fatti straordinari provenienti dalla strada o società, che colpiscono la fantasia della gente. Qualcuno disegna sui bottoni quei fatti e diventano testimoni dell’ avvenimento e della storia. Questi bottoni si trovano sin dal 1700 ai nostri giorni.
All’ inizio del XX secolo in Italia esisteva il 90% della popolazione analfabeta. La dott. ssa Maria Montessori era riuscita a far leggere e scrivere dei bambini diversamente abili, ricuperandoli alla vita e alla società, mettendogli in mano delle lettere dell’ alfabeto di legno. Ecco  uno stilista, stimolato dal successo della dott. ssa ha pensato di disegnare  quelle stesse lettere su un bottone. Questo bottone è diventato una pietra miliare della nostra storia e testimone dell’ avvenimento
1° La distensione del 1970 fra gli USA e l’ URSS.
2° Bottone in corozo 1910 con le lettere dell’alfabeto
3 Bottone anni 1930 in celluloide: la coda del pavone. 
Negli anni 1930 i nostri gerarchi fascisti e la borghesia pavoneggiavano tantissimo. 
Basta guardare le Settimane Incon e le riviste dell’epoca.
Altro bottone, con la simbologia dei grattacieli di New York, con la scritta USA e il Kremlino, con la scritta CCCP , è un grande messaggio di pace e di fratellanza fra i popoli. Bottone in metallo degli anni  1970 quando è terminata la guerra fredda e iniziata la distensione. Nixon nel 1972  va a Mosca e nel 1975 vi è stato il primo incontro nello spazio fra i due satelliti russo e americano.
Il terzo esempio che voglio portare è del 2006 quando siamo diventati Campioni del Mondo di calcio. In una camiceria,  nell’agosto di quell’ anno, a Bellaria Rimini  ho trovato dei bottoni da camicia verdi-bianchi-rossi,  la bandiera italiana. Nel Museo del Bottone vi è un quadro con quei bottoni e Cannavaro che alza la Coppa. 
1° Unità d’Italia 150 anni
Quell’avvenimento aveva colpito la massa della gente, quel quadro è testimone dell’ avvenimento. Curiosità, quando arrivano i turisti francesi, la visita parte proprio da quel quadro. !!
2° Campioni del mondo di calcio 2006
Non sto a descrivere i numerosi bottoni con  le loro storie, ma elenco alcuni fatti o personaggi che si ricavano interpretando la simbologia: Meucci, il Titanic, l’ emigrazione italiana degli anni 1920, Jak London, le scoperte delle tombe dei Faraoni, l’ emigrazione italiana, i desideri della gente, l’ emancipazione femminile ecc  ……..  Mentre bottoni con  simbologia precisa ricordano Bettino Craxi ,  URSS, tutta la serie degli stilisti di moda degli anni 1970, la Fiat, Napoleone, Hitler e le Olimpiadi a Berlino del 1936, Mussolini, la corazzata tedesca Bismark e la nave S. Marco italiana ecc...
Per completare il quadro manca la superstizione che si riscontra in questi aneddoti con titolo: Non è vero, ma ci credo
… Bottone, cucito con filo incrociato, scaccia il diavolo …
… Bottone, cucito su un vestito aderente al corpo, fa soffrire il mal di milza …
… Se ci si tocca un bottone del proprio vestito quando si incrocia una suora, di certo si avverrà il desiderio espresso …
… Nel Wuerttemberg le mungitrici di vacche e tutte le donne che assistono alla mungitura, devono sbottonarsi ogni bottone del loro abito affinché le mucche non trattengano neppure una goccia di latte…
… In Finlandia ed in Estonia, per essere sicuro di un felice raccolto, deve andare nei campi a gettare semi con  l’abbottonatura dei calzoni aperta …
Penso che a questo punto, seppur in forma concentrata, si ha una panoramica su molte delle sfaccettature e delle problematiche con cui si presenta  il bottone. Tutto quanto credo sia sufficiente per rispondono alla domanda iniziale. Cosa può mai dire un bottone? Le risposte sono lì nel Museo del Bottone. Ecco perché ogni visitatore è una fonte inesauribile di pubblicità e invita a visitarlo gli amici, i parenti e i conoscenti.
La frase più comune dopo la visita è: non credevo mai che dietro a un bottone vi potesse essere  tanta storia, tanta arte e tanta cultura.
Questo piccolo oggetto ha anche la magia di  aprire e chiudere i ricordi.            

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